“…
Scusi vorrei avere un cucciolo di gatto norvegese
delle foreste quanto costa?”
“Come come, così tantoooooooo?”
Generalmente chi non è a
conoscenza del mondo degli allevatori può pensare che
il costo di un cucciolo di pura razza Gatto Norvegese
delle Foreste sia esagerato e non abbia alcuna
motivazione. In realtà, infiniti sono i fattori e le
spese di gestione che un allevatore affronta nel
proprio duro lavoro, per poter ottenere cuccioli di
alta genealogia, di ottima salute e con un carattere
eccezionale. Non è affatto semplice né economico
seguire tutti i gatti dal punto di vista medico,
comportamentale e igienico-sanitario.
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Blue Ice di MaiDireMiao
gattino norvegese delle foreste
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Sfatiamo il
mito: Metti un maschio e una femmina assieme ed è fatta!
Non è così.
Non è proprio così. Allevare bene è molto difficile e costoso.
Cominciamo dall’inizio, le prime
spese da affrontare per poter allevare sono per
l’acquisto
dei gatti riproduttori.
Ovviamente si cercherà di scegliere soggetti di pregio, figli
di gatti campioni e pluripremiati perché così i cuccioli
avranno ottime probabilità di ereditare le eccellenti
caratteristiche dei genitori (buon sangue non mente), questi
animali sono il frutto della passione e del duro lavoro di
selezione degli allevatori e quindi hanno un costo non di poco
conto;
Organizziamoci poi per ospitare a casa i nostri gatti,
preventiviamo quindi il
costo delle attrezzature,
avere un cucciolo per casa vuol dire dover comprare gli
oggetti adatti al suo sviluppo: un trasportino, una cassetta
per la lettiera, ciottole per l’acqua e per il cibo e qualche
giochino, cuccette, nonché un buon tiragraffi se vogliamo
salvaguardare la tappezzeria di casa e stimolare la sua voglia
di interagire con il mondo;
- Il
costo delle cure veterinarie,
un allevamento deve avere la certezza della salute dei propri
esemplari, pertanto deve affrontare il costo delle
vaccinazioni, sverminazioni, antiparassitari e dei
controlli periodici;
- I test per il gruppo sanguigno e per il controllo delle
malattie genetiche e infettive;
- I
costi annuali di affiliazione
ad una Associazione Felina per poter registrare il proprio
allevamento e richiedere l’affisso ed il conseguente pedigree
dei gatti e dei futuri cuccioli.
Come base di partenza, l’investimento iniziale è considerevole
(qualche migliaia di euro), ma non finisce qui, perché i gatti
devono essere mantenuti e nel migliore dei modi, non si può
pensare di avere gatti sani e belli senza una alimentazione
curata con prodotti specializzati, a lungo andare una
alimentazione non bilanciata provoca gravi problemi di salute.
Quindi, giorno per giorno, consideriamo inoltre le spese per:
- Cibo
umido, in scatolette
o buste di alta qualità;
- Cibo
secco crocchini di
alta qualità;
- Spesa
per la sabbia della lettiera;
- Costo
dei prodotti di pulizia della casa
compatibili con i nostri amici animali;
Quando i gatti sono cresciuti (minimo 1 anno), ecco
avvicinarsi il momento che ogni allevatore aspetta con
impazienza: la riproduzione. Finito il periodo
dell’accoppiamento si dovranno affrontare le seguenti spese:
- Il
costo della maternità di mamma gatta,
per poco più di 2 mesi la futura mamma gatta dovrà essere
alimentata con prodotti speciali e specifici di altissima
qualità in quanto in questo periodo aumenta di 4 volte il suo
bisogno energetico;
- In tale periodo conviene fare alla futura mamma gatta una
visita specialistica per controllare il normale svolgimento
della gravidanza ed il numero dei cuccioli in arrivo;
Dopo
poco più di 60 giorni, con il parto naturale (sperando non vi
siano complicazioni e tutto fili liscio, altrimenti
aggiungiamo il costo del cesareo e dell’intervento del
veterinario) e
l’arrivo dei cuccioli; aumentata
la famiglia, aumentano le spese per l’allevatore:
- Se i nuovi nati sono tanti e mamma gatta non riesce a
provvedere a tutti ecco che il latte materno va integrato con
latte artificiale per cuccioli (che come prezzo può essere
parificato al latte artificiale per bambini) da somministrare
fin dai primi giorni di vita con il biberon ogni 3-4 ore per
minimo 3 settimane – notti comprese);
- Inoltre è necessario sottoporre mamma gatta a una accurata
visita post parto per assicurare che non vi siano infezioni di
sorta;
- I cuccioli vanno poi sverminati e vaccinati per 2 volte;
- per favorire una crescita corretta vanno svezzati con cibo
di primissima qualità, a volte è utile aggiungere al loro
pasto degli integratori vitaminici che favoriscano una
crescita perfetta;
- Vanno poi sottoposti ad un trattamento preventivo
antipulci;
- Bisogna poi considerare il costo del microchip e della sua
applicazione;
- Infine ci sono le spese per i loro documenti pedigree,
avviso di nascita, passaggio di proprietà;
Quando
i cuccioli diventano autonomi, non dimentichiamoci che
mamma gatta
ha affrontato uno
sforzo non indifferente per il parto e lo svezzamento dei
cuccioli, quindi
va rimessa in forze
ecco allora che giungono le spese
- per la sua ricostituzione, oltre ad una alimentazione
bilanciata è utile usare integratori alimentari che le
permettano di rimettersi in forma e di recuperare tutto il suo
splendore;
A questo punto le spese per un allevatore sono finite?
Assolutamente no.
Se
consideriamo che per un allevatore è importante testare il
proprio lavoro e confrontarsi con altri allevatori che si
occupano della stessa razza per avere conferme sulla
correttezza del proprio lavoro, ecco che le
mostre
feline sono una
occasione ghiotta. Ma non sempre le esposizioni feline si
tengono vicino al luogo dell’allevamento ecco quindi che un
espositore si sposta su e giù per l’Italia ed anche
all’estero, calcoliamo allora
- le spese per il trasporto (carburante, pedaggio,
biglietto treno o aereo)
- le spese per il trasporto dei gatti, l’albergo, il vitto
e l’iscrizione dei gatti per la partecipazione alla mostra che
dura generalmente 2 giorni;
Senza contare poi le spese per poter divulgare il proprio
lavoro e quindi annunci pubblicitari su riviste del settore,
inoltre quasi tutti gli allevamenti dispongono di un sito
internet personale.
Il portafoglio a questo punto è chiuso?
Abbiamo finito con le spese se tutto funziona correttamente,
ma se qualcosa va storto, e nasce qualche problema in
allevamento, un gatto si ammala, un cucciolo con dei problemi,
un’infezione virale, un fungo che appare, allora siamo
“rovinati” perché le spese si innalzano vertiginosamente, (per
i gatti non c’è la mutua) infatti generalmente i prodotti
veterinari hanno costi superiori ai medicinali per noi umani.
Inoltre in questi casi la tempestività può fare la differenza
tra la vita e la morte dei baby e quindi visite urgenti a
domicilio, corse in clinica veterinaria, se il problema
insorto è trasmissibile non dimentichiamo che le cure
effettuate vanno moltiplicate per tutti i gatti
dell'allevamento.
E’ facile quindi intuire che a fronte di tutte queste spese
per poter avere un allevamento su cui lucrare bisognerebbe
possedere tantissime femmine, non curarle, chiuderle in gabbia
e spremerle per la riproduzione tutte le volte possibili,
sfruttando le possibilità di nascita che madre natura offre,
ovviamente a discapito della salute dei riproduttori e dei
cuccioli.
Ecco perché Maidiremiao non specula e
come tanti allevamenti seri si attiene alla buona regola di
non far fare più di una cucciolata all’anno alle proprie
fattrici, per poter far nascere e crescere cuccioli di
altissima qualità. Il nostro tornaconto è di vivere con gatti
felici e curati con la consapevolezza di aiutare a difendere e
divulgare questa razza, e la grande soddisfazione di allevare
cuccioli sani e belli che vivono liberi per casa, nel pieno
rispetto dello standard, bene educati e pronti a donare amore
a chi desidera condividere tutta la vita con loro.
torna su
Affrontiamo questo tema scottante e molto controverso da noi
umani per remore etiche.
Cominciamo dall’inizio, quando i gatti raggiungono la maturità
sessuale sia nelle femmine, che nei maschi scatta una molla
creata da madre natura che li fa accoppiare. Ma perché? E come
avviene ciò?
Nelle
femmine nel loro corpo avviene una vera e propria ondata di
ormoni che girano impazziti –il cosiddetto calore- che porta
le femmine a rotolarsi ed a fregarsi ovunque a chiamare il
maschio con forti miagolii, è una vera e propria richiesta di
aiuto perché lui plachi questo stato di malessere interiore,
che le rende disponibili all’accoppiamento.
E se ciò
non avviene si può pensare che non succeda nulla? Niente di
più sbagliato, gli estrogeni messi in circolo nel corpo
durante il calore sono una delle prime cause di tumori mammari
e uterini, cisti ovariche, ecc. per le femmine.
Nel maschio invece quando raggiunge la maturità sessuale il
testerone, lo fa diventare succube tramite l’olfatto degli
ormoni che si sprigionano dalle femmine. Tutto ciò gli fa
perdere il controllo, lo porta a non capire più nulla ed è
costretto a sottoporsi a vere e proprie fughe d’amore con la
speranza di trovare una femmina, qualunque femmina. In questo
caso i maschi non guardano bellezza, razza, salute, sono
attratti dall’odore che una femmina emette e non si fanno
molti problemi (salvo poi poter contrarre malattie infettive
mortali tipo Fiv (aids felino), Felv (leucemia felina), Fip
ecc. senza contare tutti i pericoli che incontrano nelle loro
peripezie: auto, cani randagi, bocconi velenosi ecc.
Se sono chiusi in casa i maschi sfogano questo loro malessere
segnando il territorio, con spruzzi di pipì maleodoranti che
infestano la casa e che sono veramente difficili da debellare
e continui miagolii. Se i giorni passano senza potersi
accoppiare, il gatto cambia anche umore, diventa aggressivo,
lunatico e deperisce, quasi sempre in questo stato gli passa
la voglia di mangiare e soffre di un forte malessere fisico
che non riesce a capire.
Soluzione
Come fare per sconfiggere tutti questi problemi? Ad oggi
l’unica soluzione possibile è la sterilizzazione. Ma in cosa
consiste la sterilizzazione? La Sterilizzazione è un
intervento chirurgico che prevede l'asportazione delle gonadi:
nelle femmine vengono tolte le ovaie e talvolta l’utero, ai
maschi si asportano i testicoli. Tale pratica chirurgica è
molto comune e non presenta particolari rischi (se non quelli
dell’anestesia): per i maschi l’operazione è meno invasiva;
per le femmine occorre qualche giorno in più per riprendersi a
causa dei punti.
Riassumendo
Tanti
sono gli aspetti positivi, della sterilizzazione sia per il
gatto che per il padrone. (Ricordo che i gatti adulti non
conoscono la parentela ed in 2 anni una gatta ed i suoi
piccoli possono raggiungere la bellezza di 324 discendenti
quadrupedi, praticamente possono
popolare una città dei gatti) non solo con la sterilizzazione
si evita ciò, ma si allunga ai soggetti sterilizzati di quasi
il triplo l’aspettativa di vita, infatti il maschio non è più
costretto a vagare per il mondo in cerca di femmine
calienti.....
Ed il proprietario con la
sterilizzazione che ci guadagna?
- Niente più miagolii insistenti;
- nessuna lotta, nessun soffio;
- nessuna corsa dal veterinario per
controllare ferite o botte prese;
- e nemmeno quel forte e sgradevole
odore di pipì per casa;
- un gatto molto più coccolone e
meno aggressivo con noi e con i suoi simili;
- la consapevolezza di aver
contribuito a diminuire azioni
contro natura come buttare
cucciolate indesiderate nella spazzatura o dentro un fosso.
Tutto ciò vale per qualunque gatto sia di razza che non, madre
natura non bada a queste cose. D’altra parte proviamo a
metterci nei panni di un micio, che quando avrà l’istinto di
accoppiarsi sarà destinato ad avere voglie e pruriti che
saranno frustrati e insoddisfatti, con un malessere fisico
perenne.
Pertanto se amiamo il nostro gatto e lo vogliamo tenere in
casa o gli procuriamo un harem e gli diamo la possibilità di
accoppiarsi a gò gò; o lo sterilizziamo. A tutt’oggi sono le
uniche soluzioni possibili.
I sensi di colpa sono tutti umani, i felini non sanno cosa
siano. Noi tendiamo a umanizzare l’accoppiamento felino, ma
quando il gatto è sterilizzato non si farà problemi su ciò che
poteva essere e non è stato. Semplicemente non si
accorgerà di nulla e sarà sempre un gatto con un carattere
solare. Tra l’altro l’accoppiamento felino non è affatto un
atto d’amore come noi immaginiamo –far l’amore- ma un atto
fisico che dura pochissimo perchè è molto doloroso sia per il
maschio che per la femmina, ciò è dovuto ad una conformazione
morfologica, e quindi poco piacevole per entrambi i gatti.
Allora, quando il nostro gatto sarà pronto intorno ai 6-8 mesi
portiamolo da un BRAVO veterinario che ci saprà consigliare al
meglio e ci spiegherà i minimi rischi dell’operazione.
Speriamo con ciò di aver fatto
riflettere i tanti proprietari ancora dubbiosi:
sterilizzazione sì o no?
Se il gatto è tenuto in casa, fughiamo i
nostri dubbi e sterilizziamolo per il suo bene.
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